Il Tempo della persona anche in politica ? Bisognerà, prima o poi …

Il titolo è una di quelle “robe da ciellini”. Per capire bisognerebbe leggere qui : http://www.tracce.it/default.asp?id=411&id_n=30807

Ma questo è un lavoro da fare nel tempo.

In questo post ho intenzione di prendere spunto dal titolo, per cercare di spiegare e maturare, il mio modo di fare politica in ambito locale. Intanto mi rendo conto che sono già “vecchio” e da rottamare, sotto certi aspetti. 

E pure incompetente. Non si finisce mai di imparare. Questa cosa fa imbufalire chi crede di avere la verità in tasca, se rivolta ad egli. O viceversa, prendere la palla al balzo e affermare :  “ Si è vero, Boldrin non vale niente ! Lo dice lui !”

Talvolta ho preso della “banderuola”. Perché parlo con tutti, e mi confronto con tutti. Per quel che è possibile, e nei limiti delle mie competenze amatoriali. Dopo il terremoto per certi aspetti, siamo ridotti come nel dopoguerra. E questo è un fatto incontrovertibile. 

Personalmente credo ( e ci credo davvero ) che ogni persona abbia del buono. Anche quelli che ti “fregano”.  Trattare le persone come persone, in tutti gli ambiti della vita ( lavoro, politica, sociale, istituzione,  vattelapesca ecc. )  ha due reazioni: La gratificazione di ciò, o viceversa, l’irritazione per un apparente non riconoscimento del  “ruolo”. A me piace essere trattato da persona … Non da “venditore” ( lavoro ) , da “politico” o altre etichette di vario genere. Non a tutti piace così, però.

Ad esempio, c’è chi identifica “il partito”, come ideale e non come strumento. Forse è ora davvero di andare “oltre”. Anche prima ne era ora, ma oggi più che mai.

Quindi, sereni. Ammetto che in politica, sono una “donna mercenaria”. Una vera banderuola, che sventola dove tira il vento. A seconda della CONVENIENZA DEL MOMENTO. Ma ... Sui fatti concreti. 

INDIPENDENTEMENTE da chi fa le cose. Di volta in volta. E credo che tutti dovrebbero tentare di fare così. Gli schemi del passato sono obsoleti.

Questo non significa rinunciare alla propria identità personale, e politica, se vogliamo. Ma eliminare le ottusità di idee. Credo valga per tutti. Su questo punto, personalmente cercherò di maturare ancorà di più, pur avendone data prova oggettiva spesso, che credo sia realmente così ( … non serve censurare il proprio temperamento … a volte aiuta. Se il buon Dio me lo ha dato, una ragione ci sarà … ).

Con molta ironia e distacco. Ma se serve mi incazzo pure, quando qualcuno tenta di “omologarmi” ad ogni costo. Ho una sola cosa a cui faccio riferimento in modo esistenziale, e ideale. Non la scrivo. La si intuisca.

Immagino che c’è sia chi sorriderà, sia chi capirà. Ma ( perdonate ), tanto vincerò sempre io. Perché la notte dormo tranquillo. Ed quel chi peinsen chi eter, am né mai farghè gniinta ( … se sono azioni mie…).

E si ricordi che di comunisti ce ne sono ancora troppi, checché se  ne dica. Ma non sono affetti da un male incurabile. Se volessero, potrebbero guarire in pochi istanti …

Davide Boldrin

( Nota: il cocomero è quel frutto che rappresenta quel partito che dalle nostre parti, è verde, ma dentro è rosso con tanti semi neri.... un frutto da gustare solo nella stagione giusta, di volta in volta. E' buono, ma mangiarne troppo può far venire il caghetto ... bisogna usare la misura giusta... )