VOCI ..PORTAVOCE
INFORMAZIONI E NON SOLO ..DA ROVERETO S.S.
Responsabile unico Vittorio Trentini
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Sabato 24 novembre 2012 Numero cinque
La notizia
LA NOTIZIA E’ CHE NON CI SONO NOTIZIE
Mercoledì scorso buona parte dei cittadini si sono riversati al Centro Sportivo speranzosi di udire,
da parte delle Autorità, qualche buona nuova relativa ai problemi del paese che ,come tutti sanno,
non sono trascurabili.
Eravamo in tanti e molti che avevano indugiato, hanno dovuto assistere in piedi,al buio, fuori dalla stanza strapiena.
Prima il Sindaco poi un Assessore hanno tenuto concione fino altre le 22.30 ,poi hanno dato la possibilità di intervenire ai presenti per fare domande o esprimere opinioni.
Abbiamo sentito la cronistoria delle varie situazioni e dei relativi interventi per risolverle.
Tra le cose importanti si sono normalizzate le scuole,si sono smontate le tendopoli,ci si avvia alla
“normalità”
L’Assessore ha lamentato la carenza di personale soprattutto all’ufficio tecnico,ribadendo che si è dovuto affrontare l’emergenza non solo in situazione disagevole ,in ambienti di fortuna,ma anche senza aiuti esterni di personale idoneo.-
Tutti gli altri problemi restano “in essere”;si stanno facendo, ma ci vuole tempo e pazienza.
Dopo sei mesi,il Sindaco ha proposto di aspettare ancora alcuni giorni poi,se non si sblocca il “problema chiesa” ,scriverà una lettera a chi di dovere.
A me sembra ,un po’ poco,se si pensa che l’art. 50 comma 5° combinato con l’art. 54 comma 2° del d: leg:267/2000 dispone che ,nella sua qualità di Ufficiale del Governo e maggiormente nella funzione di viceCommissario governativo,il Sindaco possa emettere ordinanza contingibile ed urgente”extra ordinem” con lo scopo di reprimere e prevenire pericoli che minacciano la pubblica incolumità.
A dire le verità l’ordinanza potrebbe essere la soluzione estrema ,tuttavia speravo,che in qualche “velato modo” fosse proposta una mobilitazione dei cittadini che coinvolgesse la Curia ,proprietaria
dell’immobile preposto al culto cioè la chiesa. (Vedi supplemento al giornale )
Così come speravo venisse detta una parola chiara in relazione al teatro Lux e annessi (proprietà privata) affinchè i cittadini fossero informati se tutto il fabbricato sia da abbattere oppure se sia sufficiente abbattere il lato nord e quello sud e dare il via alla ristrutturazione del teatro .quanto meno per riaprire buona parte della piazza.
In vista su ogni fabbricato privato o pubblico è esposta l’ordinanza che lo qualifica,sulla chiesa,
sulla canonica e sul teatro non si vede nulla,perché ?.
La domanda
Perché si è programmata l’inaugurazione della scuola a Rovereto il Primo dicembre a distanza di una settimana dall’ingresso del nuovo parroco??
Non era possibile concordare una data diversa o almeno invitarlo ufficialmente ,anche se non ancora insediato,a partecipare e a benedire le nuova struttura?.
Iniziative
Il 25 novembre è la festa della Patrona di Rovereto Santa Caterina di Alessandria :è la sagra religiosa del paese.
Quest’anno tuttavia anche Santa Caterina è sfortunata perché per una “regola ecclesiastica”,poiché
Domenica è la festa di Cristo Re, quella di tutti gli altri Santi viene o anticipata o posticipata.
Le manifestazioni religiose in onore della Santa Patrona avranno perciò luogo oggi Sabato 24 ,in
ludotenda con il seguente programma:
Ore 18 Santa Messa Solenne con la presenza delle Autorità civili e militari.
Primo pomeriggio ,nella piazzetta di fronte alla chiesa,saranno servite caldarroste ,vino bollente e ciccioli fino a sera.
Sulla via saranno presenti alcune bancarelle di hobbisti.
Supplemento al nr. cinque
(La chiesa parrocchiale)
Il primo documento che nomina la chiesa è datato 1454.
Il secondo e il terzo di cui si ha memoria sono datati 1466.
Nel 1474 fu redatto un documento che indicava quali erano i lasciti che formavano il “Beneficio
di Santa Caterina” supporto territoriale ed economico della chiesa”oratorio” di Santa Caterina.
Fin dalla sua prima costruzione la chiesa di Rovereto aveva un “Beneficio” che la rendeva autonoma e ricca.
Nei secoli a venire questo “Beneficio” si consolidò per effetto di altri lasciti testamentari , anche se questi non sempre vennero utilizzati per la conservazione ed i restauri della chiesa.
Così si ha notizia che essa era spesso “consumata dal tempo e minacciava rovina “
Agli inizi dell’ottocento il parroco si rivolse al duca di Modena Francesco V ° ed ottenne un assegno di lire italiane 3.816,45 per effettuare un restauro generale.
Venne demolita la cadente facciata e fu riedificata in maggiori proporzioni.
Il nuovo assetto della chiesa durò poco,nell’ottobre del 1869,”straripando ,il fiume Secchia aprì un varco nell’argine dirimpetto alla chiesa,le acque penetrarono in essa che,per motivo delle rigurgitanti sepolture fu di nuovo rovinata partitamente nella parte inferiore e nel selciato “:
L’eccelso Ministero di S.A.R. Vittorio Emanuele II re d’Italia ,su richiesta del parroco deliberò che venisse eseguito un nuovo selciato a spese del Ministero.
Questo selciato fu eseguito male e dovette essere rifatto l’anno dopo.
Questo fu l’ultimo restauro fatto a spese dello stato,gli altri che seguirono ed in particolar modo quello del 1926 ,quello del 1956, quello del 1973 e quello del 2000 furono a carico della parrocchia ,ne fanno fede i documenti del Consiglio Parrocchiale:
Ciò fu possibile perché la parrocchia continuava ad essere ricca e si poterono usare anche i proventi derivanti dalla lottizzazione degli anni sessanta del terreno di proprietà della stessa.
Nel 1973 cambiò l’assetto del centro parrocchiale con la costruzione da parte del parroco don Alessandro Marchetto della nuova canonica ,del teatro e della restaurazione dell’interno della chiesa per adattarla alle direttive del Concilio Vaticano II ,nell’occasione fu effettuato anche un restauro con tante modifiche strutturali anche all’esterno.
L’ultimo restauro che fu iniziato per cambiare una trave ,portò al rifacimento completo del tetto e ad un restauro artistico all’interno che rese particolarmente soddisfatto il parroco don Marino Mazzoli perché portò alla luce nuovi ed importanti affreschi coperti e dimenticati .
Da alcuni anni tutte le proprietà fruttifere delle parrocchie della Diocesi di Carpi sono state conglobate in un organismo gestito dal “Consiglio Economico Diocesano”
Alle parrocchie restano i luoghi di culto (Chiese) e le relative pertinenze (Canoniche ),ad esse debbono ,in linea di massima,provvedere le parrocchie (i cittadini ) a mezzo del “ Consiglio Economico Parrocchiale”nominato dal parroco ed unico organo obbligatorio parrocchiale.
Alla luce di quanto ,per sommi capi,ho esposto,si evince che la chiesa di Rovereto non conserva quasi nulla di importanza storica-artistica e di originale perché è stata rifatta e rimaneggiata svariate volte,essa pur essendo di proprietà della Curia , di fatto appartiene al popolo che in quanto fruitore ,penso ,sia giusto abbia la possibilità di proporre decisioni in merito.
Ne deriva che se la maggioranza dei cittadini vuole che essa sia abbattuta ,non solo per eliminare i pericoli dell’incolumità,ma perché vuole costruirne una nuova su quelle vestigia
al più presto,le autorità preposte,Curia,Comune ,Sovrintentenza dovrebbero prendere a cuore il problema e contribuire,ma in tempi brevi ,a risolverlo.
Da ultimo un’idea e un suggerimento ;abbiamo a Rovereto un organismo ,a mio parere, idoneo a realizzare quest’opera fondamentale per il paese come lo sono il centro medico ,le palestre e le scuole ,sia dato l’incarico alla “ONLUS Tutti insieme per Rovereto”di procedere in questo senso.
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