Era Gennaio 2007, e nella primavera si sarebbe votato per
l’elezione del Sindaco a Novi di Modena. L’idea era quella di candidarmi
consigliere, non fosse che negli ambienti “che contavano” della politica
novese, non mi conosceva nessuno. Da ex-carpigiano l’ambito di frequentazione
politica amatoriale era principalmente quello di Carpi, oltre che l’ambito provinciale modenese. Se
poi aggiungiamo che risiedevo ( e risiedo tuttora …) nella frazione di Rovereto sulla Secchia,
l’ambito delle conoscenze si riduceva lì. Sempre il famoso “creatore di
mostri”, l’amico Dante Belloni, una sera organizzò un incontro a casa di ALVARO
PESCETELLI. Egli, fino alla scorsa legislatura terminata quest’anno, era “il decano” dei consiglieri
tradizionalmente di centrodestra. Era una Domenica sera. Ricordo che ci
presentammo, e subito dopo esposi ad Alvaro le mie ragioni. Al che egli, si
riservò di parlare con chi stava preparando la lista dell’allora CDL-NOVI. Questa
lista era un poco lo specchio della CASA DELLE LIBERTA’, l’alleanza nazionale
del centrodestra che comprendeva UDC, FORZA ITALIA, ALLEANZA NAZIONALE e la
LEGA NORD. Con il passare delle settimane, almeno una volta a settimana
telefonavo ad Alvaro, per sapere cosa ne pensavano gli altri, di quello che
sarebbe stato in futuro, il mio “gruppo” . Seppi poi in futuro, che l’amico
Torrini ci mise del suo, per garantire sulla mia serietà. Direttamente con Alvaro. Fino a che un giorno,
in Febbraio, mi telefonò Federica Boccaletti, la candidata sindaco della lista
CDL-NOVI, chiedendomi le ragioni per cui
ero interessato a candidarmi in lista con lei. Ricordo ancora la cose esposte “
di getto” in quella telefonata : “ Ti
dirò, mi pare che qua, si decidano dei lavori nella scuola che a volte non
capisco. Poi le strade cosi come sono, non mi piacciono”. E fu così che
iniziarono i primi incontri per stendere il programma elettorale. In lista con
noi entrò anche una ragazza novese, conosciuta principalmente a Novi di Modena.
Costei era anch’essa dell’UDC, ma non ne avevo mai sentito parlare. Solo anni
dopo seppi che fu presentata alla “corrente giovanardiana “ dell’UDC di allora,
proprio in occasione delle elezioni, da colui che chiamerò “ il tatticista ” .
Costui lo incontrerò e ci lavorerò insieme per un certo periodo, in futuro. Ma
devo dire che pur avendogli appioppato la nomea di “tatticista” , il suo tatticismo,
si rivelò piuttosto “suicida”, per quanto riguarda l’ambito politico. L’unica
volta che ne ha fatta una discreta, fu quando mi rubò un’idea ( c’è un
testimone …). Ma questo, riguarda capitoli più avanti nel tempo. Resta il fatto
che “il tatticista”, ci mise lo zampino già allora. E nessuno lo sapeva. Tranne
… chi me lo ha detto poi.
DB
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