Comunicato stampa del PD del 4 Luglio:
CAMBIALE ERRANI: CHIARIMENTO DEFINITIVO E SODDISFAZIONE DEI PARLAMENTARI MODENESI DEL PD
4 luglio – “Finalmente si scrive la parola fine ad una polemica pretestuosa, al limite del terrorismo psicologico, portata avanti nelle settimane scorse principalmente da esponenti del Movimento 5 stelle. La famosa ‘cambiale Errani’ è totalmente garantita, qualsiasi altra ipotesi è pura polemica politica figlia di interessi di parte”. Questo il primo commento dei parlamentari modenesi a seguito della dichiarazione rilasciata ieri dal Presidente Errani al termine dei lavori del Comitato istituzionale e di indirizzo riunito a Bologna. “E’ la dimostrazione – continuano i parlamentari – che quando si lavora in maniera compatta e coordinata a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale, i risultati arrivano. Come modenesi, non possiamo che essere soddisfatti del lavoro svolto in questi mesi per cercare in ogni modo di rilanciare la nostra terra così gravemente colpita dal terremoto dell’anno scorso. Un impegno che non mancheremo di portare avanti con tutte le nostre forze anche in futuro. Oggi intanto, aggiungiamo questo ulteriore tassello ad un lavoro collettivo che, ci auguriamo, porterà sempre maggiori frutti”.
Personalmente, ritengo che oltre da ignoranti, sia da superficiali, affermare ad una polemica pretestuosa, al limite del terrorismo psicologico.
Come tutti coloro che hanno la pancia piena, anche loro si sono rivelati estremamente superficiali, nell'affrontare dialetticamente un problema.
Quella nota è sciacallaggio puro sull'impegno personale di molti, nel sollevare un problema oggettivo. Che tanti dei promotori dei comitati, tra l'altro, vive sulla propria pelle. Visto e considerato che il problema in primis, fu sollevato da due commercialisti che hanno perso la casa, e sanno leggere i contratti.
Documentatevi " parlamentari ". Avete dato prova che la briglia e l'ignoranza, non hanno limiti. Nel tentativo di liquidare banalmente chi ha speso tempo ed energie, per mettere in evidenza un problema oggettivo.
Vi aiuto io:
Fonte: www.gazzettadimodena.it
Mutui per la ricostruzione L’Abi: «Cadono i vincoli»
di Francesco Dondi
«Si conviene espressamente che la parte Finanziatrice (la banca) potrà recedere dal presente contratto nel caso in cui il quadro normativo e regolamentare che ha consentito la conclusione del presente contratto e la concessione al beneficiario (il terremotato) del Finanziamento sia modificato in modo tale da non permettere alla parte finanziatrice e/o al beneficiario di svolgere le attività previste nel Contratto medesimo. Le parti convengono espressamente che il verificarsi di tale circostanza si qualifica come giusta causa di recesso, fermo restando che il Beneficiario rinuncia, sin da ora, a qualsiasi difesa o diritto a tale riguardo. Alla data in cui il recesso diviene efficace: il finanziamento sarà immediatamente revocato e ogni importo messo a disposizione cancellato e il beneficiario dovrà immediatamente rimborsare alla parte finanziatrice la porzione di finanziamento non ancora rimborsato insieme agli interessi di mora che matureranno dalla data di risoluzione fino al giorno dell’effettivo rimborso, oltre alle spese, costi e commissioni ed a qualsiasi altro importo dovuto ai sensi del contratto».
«Si conviene espressamente che la parte Finanziatrice (la banca) potrà recedere dal presente contratto nel caso in cui il quadro normativo e regolamentare che ha consentito la conclusione del presente contratto e la concessione al beneficiario (il terremotato) del Finanziamento sia modificato in modo tale da non permettere alla parte finanziatrice e/o al beneficiario di svolgere le attività previste nel Contratto medesimo. Le parti convengono espressamente che il verificarsi di tale circostanza si qualifica come giusta causa di recesso, fermo restando che il Beneficiario rinuncia, sin da ora, a qualsiasi difesa o diritto a tale riguardo. Alla data in cui il recesso diviene efficace: il finanziamento sarà immediatamente revocato e ogni importo messo a disposizione cancellato e il beneficiario dovrà immediatamente rimborsare alla parte finanziatrice la porzione di finanziamento non ancora rimborsato insieme agli interessi di mora che matureranno dalla data di risoluzione fino al giorno dell’effettivo rimborso, oltre alle spese, costi e commissioni ed a qualsiasi altro importo dovuto ai sensi del contratto».
Questo è ciò che prevede l’attuale contratto che il terremotato che vuole ristrutturare casa deve firmare con la banca per ottenere la “cambiale Errani”, accollandosi l’onere di rimborsare l’istituto di credito se la Cassa Depositi e Prestiti bloccherà i 6 miliardi di finanziamento. Una situazione che da mesi viene criticata dai comitati e che in alcuni casi - come a Mirandola e Finale - ha portato diversi cittadini a bloccare l’iter burocratico per ricostruire abitazione o capannone. Ora, però, arriva una svolta. L’Abi, la Regione e il ministero dell’Economia, proprietaria del 70% della Cassa Depositi e Prestiti, hanno definito che sarà comunque lo Stato a farsi garante del mutuo, escludendo così ripercussioni dirette sul cittadino. «Sì, ci stiamo lavorando - dicono dall’Abi - l’accordo verrà modificato». Serviranno ancora alcuni giorni per definire le modifiche da inserire nel contratto, ma l’operazione - che di fatto trasforma il contributo in indennizzo - è pronta. «L’emendamento è stato accolto dal Governo - spiega l’assessore Giancarlo Muzzarelli - sul fronte più delicato della garanzie dello Stato si conferma che i mutui sono garantiti dallo Stato stesso come abbiamo sempre sostenuto».
Se il problema non esiste, che ci lavorano a fare all'ABI ? Che bisogno c'era di un emendamento ?
polemica pretestuosa, al limite del terrorismo psicologico, ?
O attenzione ad un rischio oggettivo ?
Davide Boldrin
Purtroppo l’ignoranza non ha limite, condivido con Boldrin. Se questi pseudo politici avessero toccato con mano il terremoto e parlato con i terremotati, forse le cosa andrebbero meglio. Ma si sa, si bada alla propria sedia e basta. Altro ché orgoglio Modenese...
RispondiElimina