18/04/14

W LA FESTA DELLA LIBERAZIONE ! IL 18 APRILE ( ...quella del 25 è parziale...). E un saluto all' ANPI.

Nella seconda metà d'Aprile compaiono due date degne di essere ricordate: il 18 e il 25. Poichè la prima fa riferimento al 1948, e la seconda al 1945, per motivi cronologici comincerò a dire qualcosa su quest'ultima. Il 25 Aprile 1945, con la resa dei reparti fascisti sbandati e delle forze tedesche, finì in Italia la Seconda Guerra Mondiale, che aveva visto morire circa cinquanta milioni di uomini in scontri verificatisi durante cinque anni e mezzo, su quattro continenti. La barbarie nazista, la cupida acquiescenza fascista e l'imperialismo giapponese la avevano scatenata ed alimentata; la fine dei combattimenti trovò l'Europa e il Giappone praticamente distrutti, città, fabbriche e infrastrutture. Festeggiamo la ricorrenza della fine della guerra, sotto il nome di” Liberazione “; che -sia chiaro-  fu solo in minima parte merito della lotta dei combattenti italiani 

( N.D.R. Che non erano tra l'altro solo “ rossi “. Ad esempio: … Don Carlo...Fiamme Verdi...Don Borghi ...Pasquale Marconi...la battaglia di Pasqua tra il 31 Marzo e il 1 Aprile 1945 ….Giorgio Morelli, “ il solitario”...Mario Simonazzi fondatore della SAP … Don Iemmi... ecc. ecc. Tutti resistenti CATTOLICI ) 

e che in gran parte fu conquistata per noi dalle truppe alleate, come dimostra ilbilancio delle perdite: 335.000 alleati, 45.000 partigiani nella campagna d'Italia. In tal data ricordiamo la fine del fascismo e la nascita delle strutture che avrebbero dato libertà e benessere agli italiani.

Ma la liberazione si compì veramente il 18 Aprile del 1948, quando il popolo italiano decise di respingere la dittatura comunista e scegliere la libertà ( ...N.D.R.: oggi un po' scemi, poco obbiettivi, come i trinariciuti di allora, abbiamo buona parte dei grillini e  dei nuovi forzaitalioti....), la permanenza nel mondo occidentale e l 'economia sociale di mercato ( N.D.R. Metiv in 'dal cul la “ colletivita' “, c'l'è meì...). Le premesse per tale giornata erano state poste da De Gasperi nel 1947, quando aveva sloggiato dal suo terzo governo le sinistre. Tutta la vita futura dell'Italia e degli Italiani dipese da quella scelta benedetta e sacrosanta; in epoca più recente lo stesso segretario del PCI Enrico Berlinguer dichiarò di sentirsi più tranquillo sotto l'ombrello della NATO di quanto sarebbe stato sotto quello del patto di Varsavia. Senza quella vittoria elettorale di De Gasperi e della DC, niente Nato, niente Unione Europea, niente piano Marshall; e l'assenza di libertà economica non avrebbe consentito al nostro paese quel progresso impetuoso che ci portò – in un passato tutto sommato recente – tra i protagonisti più brillanti e più solidi dello sviluppo economico mondiale. E, soprattutto, senza 18 Aprile, niente libertà religiosa, personale e politica.

Capirete quindi perchè tra le due ricorrenze del 18 e del 25 Aprile, io abbia cara di gran lunga la prima; e perchè provi un fortissimo sentimento di gratitudine verso gli uomini e le donne che la detrminarono; e soprattutto verso De Gasperi e il grande Papa Pio XII, che li guidarono.

Fonte: www.tempi.it


tognipaolo@gmail.com


...Se non c'era il 18 Aprile, saremmo stati una ex-repubblica sovietica, in mano ad assassini comunisti..:

Però... Le armi erano tante. Un paio di articoli di Serena Arbizzi 




W IL 18 APRILE ! W LA FESTA COMPLETA DELLA LIBERAZIONE ! 

...e un bel... "  'nde a cagher..., ANPI.  N'è minga tuta roba vostra... ".

Davide Boldrin




3 commenti:

  1. A "cagher" ci vai poi te, la testata Tempi, e (immagino) l'estensore dell'articolo Togni Paolo. Dopo 70 anni mi tocca, ancora una volta, leggere delle bestialità di questo genere! Sono opinioni quindi le accetto democraticamente e con lo stesso spirito aggiungo che sono altrattanto opinabili. De Gasperi dovette applicare le decisioni degli alleati, ovvero cacciare le sinistre dal Governo del Paese, per attuare la "guerra fredda" e il vostro "grande Pio XII" fra le altre cose commise un errore grandissimo le cui conseguenze sono ancora presenti in buona parte della popolazione: la scomunica dei comunisti! Caro Davide, dato che non lo hai capito ancora, malgrado i miei racconti confidenziali (e temo sarà così anche in futuro) ti chiedo per l'ennesima volta di cancellarmi dalla tua mail list in quanto non ho tempo da perdere e, sopratutto, non mi voglio più avvelenare il sangue per colpa di alcuni pirla con le briglie come voi. Preferisco, se e quando ne avrò voglia, confrontarmi per la pubblica via con te cercando di argomentare sempre che tu ne abbia voglia, tempo e sufficiente onestà intellettuale. Elleffe

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    1. Dimmi: se il 18 Aprile 1948 fosse andata diversamente, come saremmo ora ? E la resistenza, era solo " rossa " ? Io ho fatto nomi storici. Di cui non si parla piu'. Non e' roba solo dell'ANPI ( rossa ). Ma di tutte le persone che rischiarono. E il 18 Aprile 1948, e' un fatto. Mica un'opinione.

      Davide.

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  2. La briglia non c'e' l'ho io. Ma quelli che rivendicano un merito esclusivo, parziale, e fazioso.

    W il 18 Aprile !

    Davide

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