Aldilà delle goliardate e saluti con
pugno sinistro chiuso, che propinavo a chiunque incontravo, in modo
ironico, ieri sera una cosa l'ho capita. Anzi, ne ho avuto la
conferma.
Sono andato a scuriosare a un incontro
sul tema del lavoro. La moderatrice era Stefania Gasparini, assessore carpigiano, e responsabile di qualcosa nel PD provinciale...
Il
dibattito era tra Filippo Taddei, uno che all'interno del PD si
occupa di economia e lavoro, e Marco Bentivogli, sindacalista,
segretario generale della FIM-CISL.
Cercherò di essere sintetico, anche se
di cose da scrivere ce ne sarebbero una marea. Perché l'incontro è
stato interessante. Non del tutto condivisibile, se vogliamo, ma
certamente di spessore.
E che per ascoltare qualcosa che abbia
un certo spessore, beh... si debba andare alla festa de l'unità, la
dice lunga. Passiensa.
Ecco le considerazioni, personali:
FILIPPO TADDEI: Nel mentre esponeva
della scarsa crescita, del jobs-act, ecc. mi è persino parso che parlasse
della mia storia lavorativa. Il ragazzo, li, a mio avviso, ha colto
che il mondo cambia. Con tutte le sue dinamiche. Che possono piacere
o no. Perché il problema della “ classe operaia “, è
generazionale. E pochi ne prendono coscienza. A un ragazzo di 20-22
anni, non frega un piffero di fare lo stesso lavoro per tutta la
vita. E neppure del “ posto fisso “. A loro interessa
avere una prospettiva. E sono soltanto quelli delle vecchie
generazioni, che in questo vedono un problema. Scusatemi, ma se penso
a me, senza crisi, senza precariato, senza problemi avuti, e
affrontati di petto, vi assicuro che ora, non avrei prospettiva garantita fino alla morte. Non per " il posto ", ma per aver ripreso a mano vecchie mansioni, e imparate di nuove. E ho colto di possedere una elasticità sul lavoro che non credevo di avere. Quel Taddei li, ha capito in parte, come gira il mondo. Piaccia o no.
MARCO BENTIVOGLI: Costui, ha richiamato
il Taddei, sul fatto che non esisterebbe soltanto la “ collocazione
“ dei lavoratori... ma che occorre rendere conveniente fare
impresa, in Italia ( ...questa è una pecca dei "sinistri"....) . Con svariati esempi. Ha fatto notare ad esempio,
una cosa banalissima: Il jobs-act, ha aumentato le assunzioni per
effetto della de-contribuzione. Beh, è ovvio. Se un tizio piace sul
lavoro, si può investire su egli ad un costo ragionevole. Questo
pensiero, nelle vecchie generazioni crea “ scandalo “. Il
Bentivogli si vedeva che era un “ compagno di una volta “. In
modo però costruttivo. Peccato un certo suo “ scadere “,
contro “ gli evasori fiscali “, certe retoriche, ecc. Esiste anche chi le tasse non le
paga perché non ce la fa. Non perché non vuole. Ma in linea di massima, tizio costruttivo. Un po' sul tipico stile " meridionalmente polemico " ma veramente attento, e si vede, ONESTO.
Che dire ? La morale è quella: AGH VOL
DI SOOLD.
Ed è un peccato che ci fossero più persone ad ascoltare la Cirinnà, li a fianco, che un
tema cosi importante. C'è, a mio parere, qualcosa che culturalmente
non va proprio.
Chiudo il post con una domanda, per
tentare di far capire come la gente sia ottusa, e giochi parecchio
in difesa, sia operai, che presunti imprenditori, pensionati, un
certo tipo di sindacalismo, populisti, ecc.
Ma secondo te, i casellanti delle
autostrade, o le cassiere dei supermercati, o l'artigiano elettricista, potranno fare lo stesso
lavoro tutta la vita, oggi come oggi ?
Davide Boldrin
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